E così sia
Riceviamo dall'amico Francesco Marcolini questo interessante contributo che stimola alcune riflessioni sulla classe, sul modo di approcciarsi all'evento sportivo e sugli inevitabili sviluppi che dovremo mettere in atto.
Il mio pensiero è molto semplice e per esprimerlo partirò da una domanda
:
quali sono state le classi veliche di derive che hanno avuto il maggiore
successo negli ultimi 30 anni ?
La Classe Laser (prima di diventare classe
olimpica ) e.....la classe Dinghi , si signori proprio dinghi ! Con i suoi oltre
100 iscritti ai campionati italiani.
Perché secondo voi?
i motivi sono a
mio avviso da individuarsi in alcune caratteristiche che entrambe le classi
possiedono :
- Sono dei singoli
- Sono abbastanza divertenti
- Sono di facile
gestione
- Sono economiche
E , non da ultimo , non cambiano mai !
Ora se
consideriamo il nostro caro e amato catamarano classe A possiamo sicuramente
vedere che :
- È un singolo , bene !
- È molto divertente , fantastico
iniziamo ad esserci !
- È di media difficoltà nella gestione , ma questo
potrebbe facilmente essere bilanciato dal fatto che è molto divertente e che è
uno dei pochi cat singoli ( un po' meno bene , ma possiamo ancora
farcela)
- Ma purtroppo non è economico e ancor peggio ...cambia di continuo !
A voi quindi le conclusioni.
A me sembra che se vogliamo avere una classe
di successo sia assolutamente necessario rimediare a questi ultimi due
deficit.
Per me è semplice : per divertirsi non è necessario avere il
catamarano più veloce del tuo compagno di carrello o della flotta ma per
divertirsi è necessario avere il catamarano uguale al tuo compagno e che sia
veloce esattamente come il resto della flotta.
Limitare l'importanza della
barca e delle differenze di velocità tra le barche è dunque secondo me il vero
obbiettivo.
Questo
si può realizzare ponendo regole più stringenti nella stazza ( magari
introducendole poco per volta a cadenza regolare per esempio ogni due anni ) ed
anche organizzando le regate con circuiti ad hoc che limitino l'importanza di
avere un catamarano più veloce del tuo vicino.
Proprio per questo si era
pensato a quei percorsi molto brevi e molto aperti ai sorpassi per rendere la
"regata "divertente. Non la "velocità " divertente.
Chiaramente con questa
tensione evolutiva in un certo senso si realizzerebbe anche l'obiettivo di
limitare poco per volta i costi rendendo inutili le spese pazze per realizzare
il catamarano più veloce della flotta.
E come conseguenza lo si renderebbe di
più facile gestione.
Mi ricordo una volta tanti anni fa che la signora Nucci
Novi allora membra dell'Isaf fermandomi all' ingresso del club mi disse che il
classe A era una barca bellissima ma che aveva un unico grande problema : aveva
una stazza troppo aperta ! in questa frase c'era tutta la lungimiranza di una
persona di grande esperienza.
Non sono assolutamente contrario all'evoluzione
e anzi credo giusto che ci sia , credo però anche giusto che chi vuole e chi
intende lo sport in un certo modo lo possa fare.
Sono due cose diverse che
possono assolutamente convivere e una non esclude l'altra ma essendo due cose
diverse devono stare ben distinte .
Quindi,
cari amici volanti , la vostra strada è interessantissima e bellissima , come lo
è altrettanto una sfida ad armi pari ma le due ma non possono essere
confuse.
Cordialmente
Francesco
Marcolini
Bellissimo articolo ... finalmente un pò di chiarezza sopratutto per chi come me è alle prime armi con la Classe A (classica nel mio caso) e benchè affascinato dalle ultime evoluzioni tecnologiche dei volanti della Classe A non ho mai capito il motivo per cui spesso, almeno in Italia, si tenta di confrontare in una competizione agonistica di regata le prestazioni di due classi "simili", ma non certamente uguali.
RispondiEliminaUn caro saluto agli amici UACC ! vi seguo sempre, anche se ho molto da imparare.
Enrico Marrai.